Tutti dicono che questa esperienza all' estero cambia radicalmente una persona, i suoi modi di fare, la voglia di scoprire il mondo, nuovi costumi e addirittura un nuovo carattere. Penso che in realtà non sia proprio così. Non solo è il viaggio in sé che cambia le persone e permette ad esse di maturare, ma tutta l' esperienza in generale. Se penso a com' ero io otto mesi fa, al momento delle selezioni non mi riconoscerei sotto moltissimi punti di vista, l' organizzazione, l' impegno e i rapporti interpersonali sono migliorati tantissimo.
Quindi forse è vero che Intercultura cambia le persone, forse è vero che ci migliora e ci rende più maturi.
Due settimane fa ho avuto il piacere di incontrare per la prima volta tutti i miei fantastici compagni di avventura e questo mi ha permesso di confrontarmi con loro sui motivi per cui abbiamo scelto tutti la Cina, un Paese enorme, con un numero spropositato di etnie con usi e costumi diversi dai nostri e nello stesso tempo tra di loro; e mi ha colpito il fatto che per la prima volta dopo sette mesi ho sentito le stesse risposte che io davo quando mi veniva posta la domanda " Ma perché in Cina, non erano meglio gli USA o uno stato europeo?". Mi piace il fatto che condividiamo tutti questa passione per un mondo che non conosciamo solo con stereotipi sbagliati.
Penso che in questo anno potrò stringere grandissime amicizie con gli altri AFSer italiani, perché sono simili a me, sono persone che non solo accettano le sfide ma vanno a cercarsele ma soprattutto perché anche se li ho solo visti una volta nella mia vita voglio loro già un mondo di bene. Per stasera vado che sono stanchissimo ma d' ora in avanti scriverò molto di più, dunque buonanotte, o meglio Wann' an